martedì 14 gennaio 2014

lunedì 13 gennaio 2014

Ci stanno pensando...





I prof a lezione di Facebook

per combattere il cyberbullismo

Lo prevede un ordine del giorno approvato oggi dal Senato. I docenti di medie e superiori saranno formati per tutelare gli alunni dai pericoli dei social network

I professori delle medie e delle superiori andranno a lezione di Facebook e Twitter. E lo faranno con uno scopo preciso: prevenire e contrastare il cyberbullismo. Lo prevede un ordine del giorno approvata questa mattina in Senato con cui si impegna il governo a "prevedere in tempi brevi azioni di formazione del personale della scuola secondaria di primo e secondo grado volte a informare e tutelare gli alunni da possibili criticità derivanti dall'utilizzo della rete e dei social network".

A presentare l'"odg" durante la conversione in legge del decreto Scuola è stata la senatrice novarese Elena Ferrara, che negli ultimi mesi ha lavorato a un dossier proprio sul cyberbullismo, cui ha collaborato anche il padre di Carolina Picchio, la giovane di Novara che a gennaio si è tolta la vita dopo che alcune sue foto erano finite sui social network scatenando la derisione dei suoi coetanei. 

Cyberbullismo=Attenzione

Attenzione verso chi e cosa? Gli adolescenti, definiti "nativi digitali" non hanno nessuna difficoltà ad usare le nuove tecnologie... attenzione alle insidie.

Internet ha aperto nuove possibilità per tutti noi. L’altra faccia della medaglia è però rappresentata dai rischi legati ad un uso improprio di questo strumento: tra questi c’è il cyberbullismo

Per i giovani che stanno crescendo a contatto con le nuove tecnologie, la distinzione tra vita online e vita offline è davvero minima. Le attività che i ragazzi svolgono online o attraverso i media tecnologici hanno quindi spesso conseguenze anche nella loro vita reale. Allo stesso modo, le vite online influenzano anche il modo di comportarsi dei ragazzi offline, e questo elemento ha diverse ricadute che devono essere prese in considerazione per comprendere a fondo il cyberbullismo.Qui trovate le risposte alle domande che più frequentemente ricorrono su questo tema: avrete modo di capirne le cause e gli effetti e cosa fare per aiutare bambini ed adolescenti a mettere in atto comportamenti responsabili, senza essere autori, vittime o coloro che guardano senza reagire.Si può definire cyberbullismo l’uso delle nuove tecnologie per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone.


Tutto questo può avvenire utilizzando diverse modalità offerte dai nuovi media. Alcuni di essi sono:

         • Telefonate        
         • Messaggi (con o senza immagini)         
         • Chat sincrone         
         • Social network (per esempio, Facebook)         
         • Siti di domande e risposte        
         • Siti di giochi online         
         • Forum online

Le modalità specifiche con cui i ragazzi realizzano atti di cyberbullismo sono molte. Alcuni esempi sono:

         • pettegolezzi diffusi attraverso messaggi sui cellulari, mail, social network;         
         • postando o inoltrando informazioni, immagini o video imbarazzanti (anche quelle                     false);  
         • rubando l’identità e il profilo di altri, o costruendone di falsi, al fine di mettere in                   imbarazzo o danneggiare la reputazione della vittima;         
         • insultando o deridendo la vittima attraverso messaggi sul cellulare, mail, social                         network, blog o altri media;         
         • facendo minacce fisiche alla vittima attraverso un qualsiasi media.

Queste aggressioni possono far seguito a episodi di bullismo (scolastico o più in generale nei luoghi di aggregazione dei ragazzi) o essere comportamenti solo online.